Impulsi elettrici al cervello per farlo ripartire...



La stimolazione magnetica transcranica sembra avere efficacia per la depressione maggiore e l'emicrania resistente ai farmaci.

L'idea è quella che stava alla base del vecchio e screditato elettroshock, ossia dare "una scossa" al cervello per farlo in qualche modo ripartire.

Ciò che oggi si fa, però, è un trattamento non invasivo e indolore, tanto che il paziente è cosciente.

Si chiama stimolazione magnetica transcranica e consiste nell'inviare al cervello una corrente elettrica continua e blanda (la carica è 400 volte inferiore a quella dell'elettroshock).

Due recenti sperimentazioni ne confermano efficacia e sicurezza nel caso della depressione maggiore e dell'emicrania intensa resistente alle cure.

Nel primo caso uno psichiatra dell'Università brasiliana di San Paolo ha messo a confronto, in 120 pazienti affetti da depressione, neurostimolazione e terapia farmacologica (Zoloft).

E ha visto che la stimolazione elettromagnetica funziona altrettanto bene del medicinale a basse dosi.

Inoltre, il doppio trattamento, neurostimolazione più farmaco, dà risultati migliori rispetto alla scelta di una sola terapia.

Sperimentazioni analoghe sono in corso in Australia e negli Stati Uniti.

Neurostimolare il cervello potrebbe essere utile anche nell'emicrania intensa.

Lo suggerisce un trial clinico condotto in cinque cliniche belghe: 67 adulti con emicrania hanno provato la stimolazione magnetica transcranica 20 minuti al giorno, per tre mesi, applicata al nervo trigemino.

Al terzo mese di trattamento il numero degli attacchi di emicrania è calato del 30 per cento.

Risultati da confermare, anche in questo caso, ma promettenti per quei pazienti con emicrania frequente e dolorosa su cui i farmaci ormai non hanno più efficacia.


Un articolo di D.M. tratto da Panorama, febbraio 2013

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