Il cervello che si anima



I due emisferi cerebrali hanno compiti differenti: quello destro elabora i dati in modo rapido, spaziale, non verbale, sintetico e globale.

L'emisfero sinistro, invece, si sofferma sui dettagli, analizza i particolari, svolge funzioni di calcolo e si occupa degli aspetti verbali.

Tuttavia entrambe le parti "comunicano" fra di loro tramite una struttura chiamata "corpo calloso": in questo modo le informazioni provenienti da due emisferi formano il quadro completo della realtà.

Quando si osserva un albero, per esempio, la persona riconosce che si tratta di una betulla grazie al lavoro dell'emisfero sinistro, e capisce di trovarsi in un bosco, grazie a quello destro.

Sarebbe proprio ques'ultimo l'emisfero più coinvolto nella genesi del processo creativo: grazie a esso riusciamo a rompere gli abituali schemi di pensiero e ad avventurarci in territori sconosciuti.

Ma sarebbe un errore considerare la creatività come dipendente solo dalla parte destra del cervello: quando si è impegnata in una situazione nuova, il cervello segue dapprima i percorsi conosciuti (emisfero sinistro), allo scopo di trovare una soluzione già sperimentata, e solo dopo vari tentativi, allarga il suo campo di azione (emisfero destro), stabilendo nuove connessioni (sinapsi) fra i neuroni.

In sintesi, l'atto creativo richiede una equilibrata interazione fra le abilità dipendenti da entrambi gli emisferi.


Fonte: Benefit, febbraio 2004

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